La riabilitazione della protesi d’anca dopo l’intervento chirurgico: esercizi utili

Il tempo di recupero dopo un intervento di protesi d’anca è diminuito notevolmente negli anni, grazie all’evoluzione di materiali e tecniche, come la mininvasiva posteriore che non danneggia il tessuto muscolare dell’articolazione e necessita di un’incisione di soli 8 cm.

Il periodo di riabilitazione dopo un intervento chirurgico di protesi d’anca è di circa 4 settimane, ma è importante ricordare che ogni paziente segue un percorso diverso.

Il primo passo per recuperare a pieno la funzionalità dell’arto e non rischiare lussazioni nei primi mesi è iniziare una routine quotidiana di esercizi, senza cedere alla pigrizia.
Non mi stancherò mai di ripetere che, per ottenere un buon risultato funzionale e in considerazione del fatto che il paziente affetto da artrosi normalmente soffre anche di debolezza e atrofia muscolare, è fondamentale sviluppare forza e resistenza dei muscoli, ma soprattutto essere perseveranti perché per un risultato completo sono necessari circa 6 mesi.

Alcuni semplici accorgimenti da adottare in casa possono evitare il rischio di lussazione precoce:

  • non incrociare le gambe
  • non chinarsi a gambe estese
  • non flettere la gamba operata oltre i 90°
  • non dormire su un fianco
  • non ruotare la gamba operata verso l’interno
  • evitare di dormire su letti bassi
  • togliere tutti gli elementi pericolosi come tappeti o scendiletto
  • usare sedute rialzate

Questi piccoli ma preziosi accorgimenti devono necessariamente essere uniti ad una serie di esercizi da svolgere a casa, di seguito ne descrivo alcuni:

  1. Sdraiato a letto, posizionare un asciugamano arrotolato sotto le caviglie, facendo in modo di rialzare leggermente i talloni. Muovere i piedi su e giù, con movimenti circolari e ripetere l’esercizio almeno ogni 2 ore.
  2. Sdraiato a letto, con la testa rialzata da un paio di cuscini, prendere un asciugamano e avvolgerlo sotto la coscia della gamba operata. A questo punto è necessario tirare delicatamente la gamba verso l’alto e verso di sé, aiutandosi con l’asciugamano e facendo scorrere il tallone verso i glutei. Mantenete il tallone sul letto. Una volta acquisita l’autonomia si può far scorrere il tallone sul letto senza l’utilizzo dell’asciugamano.
  3. In piedi e con le mani appoggiate ad un supporto, ad esempio un tavolo, piegare la gamba operata e sollevare il ginocchio verso il petto, non superando mai i 90° di flessione. Mantenere la posizione per almeno 10 secondi e, una volta scaduto il tempo, riportare lentamente la gamba verso terra.
  4. In piedi e con le mani appoggiate ad un supporto, ad esempio un tavolo, portare il tallone della gamba operata verso il gluteo, cercando di mantenere un angolo di flessione di 90°. Mantenere la posizione per almeno 10 secondi e, una volta scaduto il tempo, riportare lentamente la gamba verso terra.
  5. In piedi e con le mani appoggiate ad un supporto, ad esempio un tavolo, sollevare i talloni rimanendo sulla punta dei piedi e contraendo glutei e addominali. Mantenere la posizione per almeno 10 secondi e, una volta scaduto il tempo, riportare lentamente i talloni verso terra.

Con pazienza e perseveranza è possibile riprendere a svolgere tutte le attività quotidiane senza preoccupazione e dolore, a patto che i muscoli dell’anca vengano mantenuti tonici e ben allenati.

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