Chirurgia Protesica dell’Anca
L’impianto di una protesi dell’anca è sicuramente uno degli interventi più frequenti in Italia (circa 70.000 operazioni all’anno).
La chirurgia ortopedica di tipo protesico è in grado di curare efficacemente la patologia degenerativa delle articolazioni, essenzialmente l’artrosi, e in modo minore fratture, artriti, tumori.
Grazie all’evoluzione delle tecniche e dei materiali, l’impianto di una protesi consente di ottenere un risultato duraturo ed è in grado di eliminare il dolore e di restituire mobilità e funzionalità normali all’articolazione e, in una persona efficiente e giovane, fornisce la possibilità di praticare alcune attività sportive.
L’équipe del Dr. Federico Della Rocca utilizza vari tipi di protesi: non cementate, ovvero costituite da uno stelo di lega di titanio che viene applicato a diretto contatto con l’osso, e quelle cementate, ovvero ricoperte da uno strato di cemento acrilico che impedisce il diretto contatto dello stelo con l’osso e infine protesi di superficie.
Le tipologie sono ugualmente valide, affidabili e durature. La scelta della protesi viene fatta dal chirurgo che interpreta nel modo più corretto i parametri da cui emergono le indicazioni per l’utilizzo di un tipo di protesi piuttosto che dell’altro (sesso, età, indice di osteoporosi, indice morfo-corticale, necessità di performance, ecc.).
Il Dr. Federico Della Rocca segue protesi totale di anca con tecniche mini-invasive, non toccando il medio gluteo che è il muscolo più importante della deambulazione e con un percorso di cura con recupero rapido.
E’ un percorso chirurgico e riabilitativo innovativo:
- Degenza in ospedale più breve, a parità di qualità elevata dell’assistenza e della sicurezza.
- Precoce ripresa del movimento.
- Controllo del dolore.
- Recupero più veloce e ritorno alle attività quotidiane.
Il paziente viene operato in mattinata e nel pomeriggio il paziente viene alzato dal letto e messo in piedi, si muove e cammina con supporto del personale ospedaliero.
Protesi dell’anca
Esistono diversi tipi di protesi di anca: utilizzare la protesi più adatta è fondamentale per ricostruire in maniera perfetta la biomeccanica dell’anca.
Per i pazienti sportivi e con buona qualità dell’osso utilizzo steli più piccoli, per risparmiare osso.
Esistono, poi, steli per i pazienti displasici per correggere i difetti della displasia. Per i pazienti molto anziani con scarsa qualità dell’osso viene utilizzato uno stelo particolare.
Quando eseguo un intervento di protesi di anca ho a mia disposizione una vasta gamma di steli che meglio si adattano alle differenti condizioni morfologiche che si incontrano in natura.
Anche la coppa acetabolare (ovvero l’ulteriore componente della protesi oltre lo stelo) presenta diverse caratteristiche per il paziente giovane con buona qualità d’osso o per il paziente anziano che ha una qualità peggiore. Esistono inoltre coppe particolari antilussanti per i pazienti che hanno problematiche muscolari o neurologiche.
La ricostruzione della biomeccanica dell’anca è il segreto per il recupero rapido da parte del paziente.
Accesso chirurgico:
accesso mininvasivo, inteso che oltre al taglio piccolo sulla pelle presto grande attenzione al rispetto del muscolo medio gluteo che è il muscolo più importante per la deambulazione (come il deltoide per la spalla).
Protesi di anca bilaterale in contemporanea
Avendo una grande esperienza in chirurgia protesica e avendo assimilato la grande expertise della scuola del prof. Spotorno, eseguo quando è necessario protesi di anca e ginocchio bilaterali in contemporanea. Questo è possibile, perché io e la mia equipe eseguiamo l’intervento di protesi molto rapidamente, in modo poco invasivo ed eseguendo quella che può essere definita “una chirurgia senza sangue” in collaborazione con il team degli anestesisti.
In giornata zero il paziente viene alzato e inizia a fare gli esercizi riabilitativi, non ha dolore e non necessita di trasfusioni.
E in 4/6 gg il paziente viene dimesso. Dopo 30gg circa lascia le stampelle e torna a fare una vita normale.
Il grande vantaggio della bilaterale in contemporanea è senza dubbio il risparmio di tempo , il fatto che viene eseguita una sola anestesia e che il paziente effettua un solo ricovero e un solo periodo di riabilitazione.
Revisione di protesi d’anca
Le protesi di anca hanno una durata: in particolare le nuove protesi ormai durano più di 20 anni.
E’ fondamentale effettuare i controlli programmati così da intervenire in tempo nel momento in cui è necessario procedere con una revisione.
Io consiglio ai pazienti che opero di sottoporsi a controlli periodici, nella prima fase più ravvicinati e successivamente ogni 2 o 3 anni tramite rx.
Ciò permette di verificare l’usura dell’impianto e intervenire in tempo in caso di necessità
eseguendo un piccolo intervento di rimozione e sostituzione del solo polietilene, componente in plastica medicale rimovibile, che
può essere facilmente sostituito con uno nuovo con durata di altri 20 anni, senza necessità di cambiare le componenti protesiche integrate nell’osso.
Tale intervento risulta semplice e di routine.
Personalmente, ho una grande esperienza sia nelle revisioni di anca più semplici (che consistono nel cambio del polietilene suddetto), sia nei casi più complessi sia di ricostruzione del cotile, con un materiale di ultima generazione in Tantalio che offre grande affidabilità nella osteointegrazione, sia di revisione di stelo femorale , dove utilizzo steli più lunghi per ottenere una maggiore stabilità dell’impianto e una migliore resa.
In questi casi è fondamentale intervenire in tempo per evitare un depauperamento osseo importante, che richiederebbe un intervento più complesso.