Di seguito riporterò alcune domande frequenti che riguardano questo argomento. Innanzitutto, l’intervento di protesi totale d’anca consiste nella sostituzione completa dell’articolazione utilizzando delle protesi in metallo. La parte centrale della protesi, non è in titanio, ma può essere composta da diversi materiali come leghe di cromo-cobalto, ceramica, oppure accoppiamenti di questi materiali con il polietilene. Le moderne protesi sono modulari ovvero formate da parti distinte che vengono assemblate al momento per far sì che si adattino all’anatomia del singolo paziente. Un’alternativa alla sostituzione totale consiste nel rivestimento della testa del femore con la protesi senza asportarla. Fatte quindi queste considerazioni veniamo ora ad alcune domande riguardanti la chirurgia protesica dell’anca.
Come funziona la chirurgia protesica dell’anca?
Si comincia con la radiografia per programmare la fase preoperatoria. Per quanto riguarda l’anestesia generalmente si procede con quella peridurale, ma in relazione al caso è facoltà dell’anestesista la scelta della soluzione migliore. La tecnica chirurgica si avvale anche dell’approccio mini-invasivo, con tagli cutanei piccoli, riducendo al massimo l’impatto sui muscoli. L’intervento è seguito da una breve degenza in ospedale circa 15 giorni.
Quali sono i vantaggi?
L’impianto di una protesi d’anca è considerata un’alternativa a cui ricorrere quando non sono possibili i trattamenti conservativi o non hanno avuto successo. Aggiungo anche che i moderni materiali, lo sviluppo delle tecniche d’intervento e le procedure chirurgiche stanno agevolando sempre di più questo tipo di intervento e il suo successo.
La chirurgia protesica dell’anca è dolorosa o pericolosa?
Come detto, l’anestesia epidurale consente al paziente di non sentire alcun tipo di dolore. Nella prima fase del decorso post operatorio si potrebbero avvertire dei dolori e fastidi, ma tende a sparire dopo i primi giorni. Le moderne tecniche mini invasive però, sono pensate proprio per evitare ogni tipo di problema e per consentire un recupero sicuro e celere. Tuttavia, vi riporto anche gli eventuali rischi legati all’intervento chirurgico: infezioni, trombosi venosa profonda, emorragia, osteonecrosi, danni vascolari e neurologici, i rischi collegati all’anestesia.
Follow up
Normalmente, prima dell’intervento si istruisce il paziente circa gli esercizi per il recupero muscolare e articolare che verranno riproposti durante la fase di riabilitazione e che in un secondo momento il paziente potrà eseguire da solo anche a casa.
La rimozione dei punti viene solitamente eseguita dopo due settimane. È necessario seguire la profilassi antitrombotica con eparina per 30-40 giorni dopo l’intervento.