Anca a scatto: quali sono i sintomi?

L’anca a scatto è una patologia che provoca una sorta di rumore, come un “clic” durante alcuni movimenti della gamba, specie negli sportivi.

I diversi tipi di anca a scatto

Esistono 3 diversi tipi di anca a scatto, che danno diverse sensazioni di scatto nel momento in cui avviene la mobilizzazione dell’anca, e hanno origine in tre sedi diverse dell’articolazione (laterale, anteriore, intra-articolare).

Anca a scatto laterale

È la più comune di tutte ed è legata allo scatto della fascia lata, quella che riveste il quadricipite femorale e che scorre nel passaggio sopra il grande trocantere, cioè il grosso osso situato sulla superficie laterale dell’anca. In questo caso, la fascia si ispessisce e genera uno scatto, a livello appunto del grande trocantere.

I sintomi

Il sintomo caratteristico dell’anca a scatto è il suono simile a un “clic” o “pop” che il paziente può avvertire nel momento in cui flette o estende l’articolazione. Ad esempio, è possibile sentire questo suono nel momento in cui si cammina o ci si alza da una sedia. Tale anomalo scorrimento può causare una borsite trocanterica, che è un’infiammazione della borsa di scorrimento posta al di sotto della fascia che si infiamma e provoca forte dolore.

Generalmente questa patologia colpisce le persone tra i 15 e 40 anni, ovvero coloro che tendono a fare maggiormente attività fisica anche a livello agonistico. 

Le cause

Oltre all’attività fisica, un altro fattore che può predisporre a questo problema sono delle piccole dismetrie (misure diverse) degli arti inferiori, che si verificano quando il bacino non è perfettamente allineato.

È importante risolvere tale problematica il prima possibile evitando così che degeneri in borsite trocanterica.

L’anca a scatto anteriore

Nell’anca a scatto anteriore, invece, è il tendine dell’ileopsoas sul piccolo trocantere, nella parte più interna alla coscia, zona inguinale, che provoca lo scatto. Solitamente si manifesta maggiormente nella donna giovane.

L’anca a scatto anteriore è spesso associata al ballo e non a caso sono maggiormente predisposte a svilupparla le ballerine. Tuttavia, difficilmente presenta dei sintomi.

L’anca a scatto intra-articolare

Molto rara, l’anca a scatto intra-articolare, che coinvolge l’articolazione dell’anca, è legata sostanzialmente a danni osteo-condrali, ovvero distacchi di frammenti cartilaginei sulla testa del femore o sul fondo acetabolare, che possono causare un problema meccanico; o lesioni del cercine acetabolare, una struttura fibro-cartilaginea che c’è attorno all’acetabolo e che può scattare e finire sotto la testa del femore.

Come viene diagnosticata l’anca a scatto

Per diagnosticare le varie tipologie di anca a scatto, l’approccio iniziale prevede la visita ortopedica e un’attenta anamnesi del paziente.

Anca a scatto laterale e anteriore: lo specialista esegue un esame fisico in cui applica una leggera pressione sulla regione trocanterica mentre il paziente muove l’anca. Questo permette di individuare la sensazione di scatto durante il movimento della fascia sul trocantere.

Anca a scatto intra-articolare: tale tipologia si diagnostica più difficilmente per mezzo di un esame fisico diretto. Perciò si ricorre a esami strumentali come la radiografia e la risonanza magnetica per una valutazione più approfondita.

Trattamenti per l’anca a scatto

I trattamenti per l’anca a scatto possono essere:

  • trattamento conservativo: è preferibile per le tipologie laterale e anteriore. Include esercizi specifici e fisioterapia mirati a ridurre la tensione della fascia trocanterica e a potenziare i muscoli coinvolti nell’anca.
  • trattamento chirurgico: se i trattamenti conservativi non portano risultati soddisfacenti, si può ricorrere alla chirurgia. Tuttavia, questa opzione è rara e riservata principalmente ai casi di borsiti recidivanti o alla tipologia intra-articolare.

In caso di recidiva, le misure da adottare dipendono dalla causa sottostante. Ad esempio, se la dismetria degli arti inferiori è una causa identificata, potrebbero essere necessari interventi come uso di solette, potenziamento muscolare specifico e stretching.

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