Dolore, rigidità e zoppia, sono tre segnali da non sottovalutare che potrebbero indicare dei problemi all’anca. Tali sintomi cambiano a seconda dell’età e della patologia del paziente.
Il dolore che comincia dall’anca e si sente all’altezza dell’inguine, talvolta sul gluteo e non è infrequente la sua irradiazione lungo la coscia fino al ginocchio è detto coxalgia.
In questo caso il dolore è avvertito soprattutto in caso di movimento e caricando peso, per cui sarà possibile che in caso di auto palpazione non sentiate del dolore. Questo perché l’articolazione è molto profonda e difficilmente riesce ad essere raggiunta seppur attraverso una digitopressione.
Attenzione anche che la coxalgia può essere il campanello d’allarme di una coxartrosi (ovvero l’artrosi dell’anca), di un conflitto femoro-acetabolare, di una necrosi cefalica.
Quando la palpazione permette di identificare dei punti di dolorabilità, l’anca verosimilmente non è ammalata, mentre possono esserlo i tessuti molli circostanti.
La rigidità, limita decisamente la vita del paziente. Ad esempio, compromette la flessione e quindi rende difficile anche solo poter indossare calze e scarpe.
Nelle fasi più avanzate, può comparire una rigidità in extrarotazione, che induce il paziente a camminare con la punta del piede “in fuori”.
Infine, la zoppia, si presenta ogniqualvolta si avverte un dolore nella deambulazione. Non deve dunque preoccupare, poiché è solo un meccanismo di protezione che il nostro corpo mette in atto per ridurre al minimo le sollecitazioni dolorose.