L’artrosi è una patologia cronica progressiva che si sviluppa in tre fasi: iniziale, moderata e severa.
La diagnosi di artrosi inizia con una visita ortopedica, durante la quale il medico valuta il singolo caso e prescrive eventuali accertamenti strumentali come radiografie e risonanza magnetica per determinare il grado di gravità della patologia.
Nelle fasi iniziali e moderate dell’artrosi, la terapia raccomandata è di tipo conservativo e prevede l’uso di farmaci, terapie fisiche e infiltrazioni. L’obiettivo è alleviare il dolore, ridurre l’infiammazione e migliorare la funzionalità delle anche.
Tuttavia, superata la fase moderata, l’indicazione di trattamento diventa di tipo chirurgico. In passato, la chirurgia veniva considerata come l’ultima opzione da considerare, ma grazie all’utilizzo di tecniche chirurgiche avanzate e protesi con una prospettiva di durata più lunga, l’indicazione chirurgica è stata anticipata.
Le procedure chirurgiche per l’artrosi dell’anca includono l’artroscopia, la sostituzione parziale dell’anca e la sostituzione totale dell’anca. Queste procedure hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre il dolore, ripristinare la mobilità e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da artrosi avanzata.
È importante sottolineare che la scelta del trattamento dipende dallo stadio dell’artrosi, dalla gravità dei sintomi e dalle specifiche esigenze del paziente. Pertanto, è essenziale consultare un ortopedico specializzato che possa valutare il caso specifico e consigliare la terapia più adeguata.
In conclusione, l’artrosi è una malattia progressiva che richiede una diagnosi accurata e una gestione terapeutica mirata. Mentre nelle fasi iniziali e moderate si può optare per terapie conservative, l’indicazione chirurgica diventa sempre più rilevante nella fase avanzata. Grazie alle moderne tecniche chirurgiche e alle protesi di lunga durata, è possibile migliorare significativamente i sintomi dell’artrosi dell’anca e ripristinare la funzionalità articolare.