La campionessa della pallanuoto Carola Falconi è un esempio di forza di volontà e di rinascita. La pallanuoto è una passione che l’accompagna sin da giovane: ha giocato per 10 anni come portiere e capitano della squadra di pallanuoto del Bogliasco, passando poi come portiere titolare del Rapallo per la stagione 2019/2020; adesso gioca nella squadra del Camogli in serie B e si dedica contemporaneamente alla sua carriera professionale di sport manager di un nuovo centro polisportivo a Genova.
L’atleta, classe 1991, si è sottoposta a un intervento all’anca a luglio del 2017 a causa di forti dolori causati dalla cartilagine usurata dell’anca destra, che le rendevano difficoltose le attività quotidiane come l’allenamento in piscina o l’insegnamento di corsi di fitness in palestra.
Per l’operazione mi sono servito delle più avanzate tecniche mini invasive artroscopiche, che le hanno permesso un rapido recupero post operatorio e una precoce dimissione ospedaliera.
Carola è potuta tornare in panchina a febbraio 2018 e disputare la sua prima partita a marzo, portando la sua squadra alla vittoria contro la Roma.
A distanza di anni, l’atleta è più attiva che mai: oltre al suo impegno con la pallanuoto, è anche allenatrice della Waterpolo Columbus Ability Team ASD, prima storica squadra di pallanuoto disabili in Liguria; inoltre, ha ripreso a insegnare corsi in palestra, tra cui un corso di Cross box training che insegna insieme a suo padre, ex pugile professionista.
Il caso di Carola Falconi rappresenta un esempio di grinta e forza di volontà che ricordo sempre con estremo piacere. Una ragazza che non ha mai perso la grinta, ha iniziato il percorso di rieducazione e ha lavorato con dedizione, per poter tornare in forma nel più breve tempo possibile e riprendere in mano le sue attività. Quando si dice volere è potere!