Quando inizio un percorso terapeutico e arrivo alla decisione, concordata, di sottoporre il paziente a un intervento chirurgico di sostituzione dell’anca o del ginocchio, ritengo di primaria importanza l’aspetto psicologico del paziente.
La maggior parte delle persone che si sottopongono a interventi di sostituzione protesica avvertono una drastica riduzione del dolore e un significativo miglioramento delle capacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana (sebbene è giusto precisare che la protesi non consentirà al paziente di fare più di quanto faceva prima), ciò nonostante una volta presa la decisione dell’intervento il paziente entra in uno stato emotivo che può portare ansia, preoccupazione e sconforto.
Ovviamente il mio obiettivo, già in fase preliminare, ovvero ancor prima di concordare l’intervento con il paziente, è quello di dare tutte le informazioni e le risposte del caso. Tuttavia le domande a riguardo sono molteplici e ogni paziente ha i propri dubbi e le proprie lecite curiosità, per questo motivo ritengo che rendere accessibili al pubblico domande e risposte da consultare sia fondamentale.
Le domande dei pazienti
È possibile che il mio corpo rigetti la protesi?
Il timore più diffuso tra i pazienti che si sottopongono a intervento di chirurgia protesica è legato all’incompatibilità dell’impianto, più comunemente noto come “rigetto della protesi”. Questa eventualità tuttavia è molto rara e, ad oggi, non esiste letteratura scientifica che supporti questa tesi. Per eliminare la possibilità di questa complicanza, in fase pre-operatoria si verifica la presenza di eventuali allergie ai metalli e, in caso di positività, si ricorre all’utilizzo di protesi anallergiche.
Sarò sveglio durante l’intervento?
Ogni paziente è diverso e avrà bisogno di un trattamento personalizzato. Ogni situazione verrà discussa con l’anestesista in sede di pre-ricovero. Eventuali richieste o necessità saranno discusse con il paziente.
Dopo quanto tempo posso riprendere il lavoro?
È bene tenere presente che un intervento chirurgico è sempre stressante per l’organismo che avrà bisogno di un po’ di tempo per ristabilirsi. È importante decidere con il proprio ortopedico la durata della convalescenza, in relazione alle proprie condizioni generale e alle mansioni svolte al lavoro.
Quando posso togliere le calze elastiche?
Le calze a compressione si devono indossare per quattro settimane dopo l’intervento chirurgico. Aiutano la circolazione nelle gambe e riducono il rischio di formazione di coaguli di sangue (trombosi venose profonde).
Dopo quanto tempo posso fare la doccia o il bagno?
Si può fare la doccia o il bagno dopo che la ferita è asciutta e ben rimarginata. In genere circa 14 giorni dopo l’intervento. Per lavare la ferita usare sapone neutro e lasciare che l’acqua scorra sulla ferita senza mai strofinare.
Posso prendere il sole?
È possibile prendere il sole dopo l’intervento chirurgico tranne sulla ferita. Per le mie 4 settimane dopo l’intervento è utile proteggere dal sole la cute operata applicando una crema protettiva ad altro filtro (50).
La protesi attiva i metal detector?
Le componenti metalliche di una protesi possono attivare i sistemi di allarme. Un certificato medico o una dichiarazione di essere portatore di una protesi articolare permette di superare i controlli. Quando posso riprendere l’attività sportiva?
Il ritorno all’attività sportiva è possibile solo a seguito di un completo recupero riabilitativo. Sono consigliabili attività sportive a basso impatto (come nuoto, camminate, bicicletta, cyclette, nordic walking). Sono consentite anche attività a medio impatto fisico (come golf, sci da fondo e da discesa, tennis). Da evitare sport ad alto impatto (come calcio, basket, squash).